GAGLIANO GIUSEPPE
STUDI
POLITICO-STRATEGICI
INTELLIGENCE E STRATEGIA
VOL.III
EDIZIONI NEW PRESS
COPRYRIGHT 2008 BY NEW PRESS
I EDIZIONE 2008
STAMPA NEW PRESS-COMO
INDICE
INTRODUZIONE
PARTE PRIMA
PARTE SECONDA
BIBLIOGRAFIA
INTRODUZIONE
Se negli scritti precedenti abbiamo individuato gli aspetti piu' rilevanti della
conflittualita' non convenzionale ,nel saggio attuale pur proseguendo nello studio
della non convenzionalita'-svolto sinteticamente nella parte seconda alla luce di
saggi celebri nel contesto della letteratura strategica-abbiamo deciso di analizzare -
alla luce di numerosi colloqui informali svolti dal 2002 al 2007 a Roma con alcuni analisti e operativi della intelligence -il modus operandi dei servizi segreti secondo l'ottica del realismo politico,facendo emergere -nel rispetto dell'anonimato degli uomini dei servizi -una realta' complessa e al contempo profondamente cinica perche' ispirata ai dettami della ragion di stato,una realta' che si e' cercato di razionalizzare in una sorta di dizionario che storicamente abbracciasse sia il periodo della guerra fredda che quello attuale.Ne e' emerso un quadro dai colori sfumati nel quale realta' e illusione,verita' e menzogna finiscono per confondersi fino a sovrapporsi.Un 'ultima osservazione per concludere:se non sono poche le costanti che emergono dalle riflessioni degli operatori del settore e' pur tuttavia evidente che la guerra psicologica continua a svolgere-seppure sotto poliedrici aspetti-un ruolo di estrema rilevanza soprattutto in un contesto dominato dai mass media e dalla concorrenza economica.
PARTE PRIMA
RINNOVAMENTO DI UN SERVIZIO.
Affinché un servizio di sicurezza sia efficiente sovente è necessario ristrutturarlo alla base. Quando si tenta di compiere una operazione di tale natura è inevitabile che vi siano delle stratificazioni che ne ostacolino il rinnovo. Infatti, all'interno di un servizio esistono veri e propri faccendieri che vivono alle spalle dei servizi per promuovere i loro loschi affari. Proprio per eliminare questi ostacoli, il direttore generale dei servizi deve avere piena facoltà da parte dell'esecutivo di licenziare quegli elementi inefficienti e corrotti che ostacolano il normale svolgersi della attività di intelligence. Una operazione analoga deve essere compiuta anche nei confronti di quelle reti parallele che sorgono all'interno dei servizi allo scopo di utilizzarli a loro vantaggio.
GERARCHIE POLITICHE.
A livello di gerarchia politica, è necessario che ci sia la massima fiducia tra il direttore dei servizi e l'esecutivo mancando la quale qualsiasi strategia viene meno. D'altronde, il direttore generale di un servizio deve attuare una sola politica: quella dello stato. Onde evitare qualsivoglia equivoco è opportuno precisare che il fine della attività di intelligence deve essere scelto dall'esecutivo mentre i mezzi debbono essere di stretta competenza del direttore generale.
ANTROPOLOGIA.
Un uomo che abbia lavorato per lungo tempo all'interno dei servizi non può che avere una concezione pessimistica dell'essere umano poiché quando si è stati costretti " a guardare sotto il tavolo o sul rovescio delle carte " diventa inevitabile perdere ogni illusione sulla natura umana. Per esempio, nella politica non esiste forse un numero impressionante di lestofanti?D'altronde non dobbiamo sorprenderci, dal momento che il potere è un vero e proprio strumento di corruzione e chi fra i politici non ha il proprio bravo scheletro nell'armadio?
CONFLITTUALITA' INTERNA.
In relazione ai rapporti tra i servizi di uno stesso paese, è un dato di fatto che nella maggior parte delle nazioni europee ed extra europee, esiste una continua e permanente conflittualità tra i servizi preposti alla difesa interna e quelli preposti alla difesa esterna. Questa concorrenza e conflittualità determinano uno spreco di energie e di tempo distogliendo gli attori dagli obiettivi reali.
EFFICIENZA.
Una delle condizioni che rende possibile il buon funzionamento dei servizi di sicurezza è sicuramente quella legata alle riunioni periodiche fra i colleghi della intelligence degli altri paesi, riunioni volte a progettare strategie comuni di fronte a nemici comuni. E' tuttavia necessario precisare che, una autentica collaborazione fra servizi, non equivale ad alcuna forma di subordinazione. Un'altra condizione di efficienza è relativa ai mezzi che devono essere considerevoli e che non devono conoscere frontiere. Il direttore generale deve infatti avere a disposizione truppe di assalto, fondi speciali, e documenti falsi.La terza condizione è relativa alla permanenza del direttore generale :se questa è breve non farà altro che determinare caos. La quarta condizione è relativa alla composizione che non può che essere mista dal momento che è il risultato della presenza di funzionari civili e militari.La quinta condizione è la presenza dei cosiddetti " onorevoli corrispondente " chiamati nel gergo dei servizi HC. Costoro non sono altro che i tradizionali confidenti o informatori e possono appartenere agli strati sociali più diversi. Affinché la loro funzione si svolga in modo pienamente efficiente è necessario che ricevano consistenti somme di denaro.
NEMICI INTERNI.
Il direttore di un servizio oltre che sapersi guardare dai nemici propriamente detti, deve guardarsi anche dalle guerre politiche scatenate dalle procure, dai mass - media e da tutti coloro che all'interno dello stesso paese possono avere interesse a distruggere il servizio.
CONFINI.
Dovrebbe risultare chiaro che la prassi dei servizi comporta molto spesso la violazione della morale e della legge: d'altronde tutto ciò non deve destare alcuna sorpresa poiché in fondo proprio il superamento di questi confini rappresenta una delle principali ragioni per le quali i servizi sono stati creati. Alla luce di questa considerazione non deve sorprendere se i servizi si rivolgono a uomini violenti, a sicari o ad avanzi di galera pur di realizzare i loro obiettivi. È tuttavia chiaro, che nell'eventualità di un ricatto da parte di costoro, la loro eliminazione diventerebbe necessaria. Servirsi di killers professionisti non è sempre la scelta migliore. Più opportuno sarebbe servirsi di specialisti disposti ad attuare le operazione di estrema delicatezza in nome della ragion di stato.
MASS-MEDIA.
Non c'è dubbio che i mezzi di informazione troppo spesso danneggino l'operato dei servizi. Proprio per questa ragione devono essere tenuti a freno o lontani da fonti preziose. A tale riguardo, il sabotaggio da parte dei mass - media nei confronti dell'informatore di professione, è devastante per la buona riuscita dell'operazione di intelligence. In ogni caso è bene mantenere dei buoni rapporti con tutti quei giornalisti che siano stati preventivamente e accuratamente vagliati.
INFORMAZIONE
Non bisogna mai dimenticare che i servizi sono un immenso crivello in cui si gettano migliaia di informazioni, addirittura centinaia al giorno, per poi trarne l'essenza sostanziale o le poche gocce davvero importanti che andranno a attuare la politica dell'esecutivo.Non bisogna mai dimenticare che l'informazione è un insieme composito e policromo e come tale si disfà incessantemente. Infatti l'evoluzione dell'informazione è senza sosta. Proprio perché il direttore generale si trova spesso ad agire senza avere un orizzonte di movimento chiaro e nitido, l'informazione deve essere limpida affinché possa costituire il preludio alla vittoria. In altri termini la precisione dell'informazione è essenziale. Proprio per questa ragione la competenza tecnica all'interno di un servizio è fondamentale.
MEZZI.
Quando i servizi si trovano ad operare all'estero molto spesso attuano veri e propri golpe ( si veda per esempio l'operazione attuata dalla DGSE nel centro Africa ). Quando una eventualità di tale natura si verifica, non c'è dubbio che le forze speciali debbano svolgere un ruolo fondamentale ( si veda per esempio il ruolo dei paracadutisti francesi nel settembre del 1 9 7 9 ). E' superfluo osservare che anche operazioni di questa natura devono partire dall'esecutivo, come è superfluo precisare che queste operazioni devono attuarsi in modo chirurgico poiché richiedono una altissima precisione da parte degli attori coinvolti. È scontato che operazioni di tale natura richiedano una elevata capacità di previsione e di decisione. A tale proposito, l'esistenza di centri operativi cablati, all'interno dei quali si coordina l'attività di intelligence, costituisce un requisito fondamentale per coordinare in modo efficace operazione di tale portata.
FINZIONE
.La definizione forse piu' efficace-perche' realisticamente cinica-di cosa sia una agenzia di intelligence e' certamente quella di DULLES secondo il quale il servizio segreto non è altro che UN BRACCIO CLANDESTINO DEL POTERE,UN'ARMA MULTIUSO,UNO STRUMENTO DI SOVVERSIONE,DI MANIPOLAZIONE E DI VIOLENZA COL QUALE INTERFERIRE SEGRETAMENTE NEGLI AFFARI INTERNI DI ALTRI PAESI ALLO SCOPO DI DESTABILIZZARLI E DI CONSOLIDARE ED ESTENDERE IL POTERE DEL PROPRIO PAESE.
STRUMENTI
Dal punto di vista strettamente operativo, sia i colpi di stato che i sabotaggi economici costituiscono un modus operandi consueto per tutti quei servizi che giocano un ruolo rilevante sullo scacchiere internazionale.Fra gli strumenti utilizzati dai servizi di sicurezza, vi sono indubbiamente i finanziamenti clandestini rivolti a governi alleati e soprattutto a partiti e sindacati, allo scopo di determinare o un consolidamento o una destabilizzazione politica. Un altro autorevole strumento è indubbiamente la realizzazione di apparati clandestini che svolgono il ruolo di reti spionistiche che, al momento opportuno, possono servire da infrastrutture per realizzare efficaci movimenti insurrezionali.L'uso della tecnologia-come per esempio il COMINT- costituisce allo stato attuale uno strumento di penetrazione del campo nemico assolutamente indispensabile anche perchè consente la estensione delle operazioni clandestne,almento tanto quanto la ingerenza all'interno di movimenti o associazioni considerate ostili o passibili di efficace strumentalizzazione.Un elemento di ulteriore consolidamento è certamente costituito dalla presenza di attività paramilitari che trovano il loro compimento non solo nella organizzazione di golpe ma anche nella infiltrazione e nella esfiltrazione(nota 1Per quanto concerne la propaganda clandestina un autorevole protagonista-durante la cold war- fu certamente EDWARD LANSDALE).(nota 2.Fra gli strumenti utilizzati dai servizi merita una sottolineatura particolare la realizzazione di eserciti cladestini.Si pensi alla ARME' CLANDESTINE della CIA negli anni sessanta.)(nota 3.Anche l'utilizzo di compagnie aree private rientra nella strumentazione maggiormente usata dai servizi.Basti pensare alla leggendaria figura di GEORGE DOOLE).
FALLIMENTI.
Di fronte a consistenti fallimenti,l'esecutivo puo' implementare il controllo sui servizi epurando gli elemti ritenuti incapaci e,puo',conseguentemente varare piani di ristrutturazione che prevedano la realizzazione di commissioni specialistiche volte a individuare e a sanare le eventuali manchevolezze. Naturalmente tali ristrutturazioni possono avere anche un esito parzialmente fallimentare poiche' lasciano irrisolti i problemi di fondo.
GERARCHIE.
E' sempre opportuno ricordare che le decisioni cruciali spettano all'esecutivo mentre il servizio deve elaborare i piani di intervento. E' sottinteso che le informazioni necessarie per attuare una valida politica interna o estera debbano provenire dai servizi(spesso da quelli clandestini).
CONTRASTI.
Fra i contrasti individuabili vi sono indubbiamente quelli relativi allo iato esistente tra operativi e analisti:nella maggior parte dei casi la assenza di coordinamento è cosi' evidente che la prassi degli operativi è volutamente sganciata da quella degli analisti.
LEGAMI.
Le relazioni tra i servizi e un numero considerevole di istituzioni private, costituisce un elemento fondamentale per portare avanti le attività di copertura del servizio. Nello specifico il sostegno dato ad una vasta costellazione di fondazioni,associazioni,periodici,case editrici costituisce una requisito essenziale per consolidare ed estendere la guerra psicologica.
PROGRAMMAZIONE.
Quando le spese di un servizio diventano considerevoli,una programmazione analitica delle spese previste deve essere compiuta.
ORGANIZZAZIONE.
Accanto alla esistenza di Uffici storici e della Segreteria cablogrammi,la direzione dei servizi clandestini sovente costituisce l'apparato di intelligence piu' consistente almeno nell'ambito dei servizi piu' rilevanti. Gran parte degli operativi del servizio clandestino opera-sotto copertura-all'estero svolgendo le mansioni piu' diverse negli ambiti piu' vari. Naturalmente all'interno del servizi clandestini esistono numerose divisioni articolate o per aeree geografiche o per aree tematiche. Sempre nel loro ambito, la esistenza dei reparti di spionaggio,di controspionaggio e di attivita' copertura(ndr nella CIA si chiamano covert action) finisce per integrare la attivita' clandestina in modo considerevole. Altra direzione determinate è quella scientifica e tecnologica. A questo punto e' necessario formulare una precisazione:quanto piu' articolata e complessa si rivela la struttura interna di un servizio tanto piu' difficile sarà la rapidita' della esecuzione e tanto piu' facile sara' l'infiltrazione nei gangli vitali della stessa. Alla luce di queste brevi considerazioni non deve destare alcuna sorpresa la enorme difficolta' di coordinare tutta la comunita' di intelligence gelosa della propria autonomia.(nota4Contrariamnete a quanto si sarebbe portati a credere all'interno di un servizio esistono settori coperti da assoluta segretezza che si estende ai funzionari piu' anziani).
SOVRAPPOSIZIONI.
La proliferazione di intelligence miste o monodimensionali(esclusivamente militari o meno) nella maggior parte dei casi reca un danno considerevole alla sicurezza nazionale creando inutili doppioni e determinando la dispersione in innumerevoli rivoli dei budget. A complicare la questione interviene anche la impossibilita' di demarcare esattamente tra informazioni settoriali e di rilevanza nazionale. Superfluo sottolineare il sorgere di contrasti di rilievo tra intelligence dello stesso paese,rivalita' che sovente vengono sfruttate dal controspionaggio avversario. L'unificazione della intelligence militare-attuata oramai in numerose nazioni- rappresenta certo un passo considerevole verso il superamento del tipico "tribalismo" della comunita' di intellegence, ma non costituisce certamente la soluzione. Non sorprende neppure poi che esista una scarsa o nulla coordinazione tra i vari servizi. Persino nella prassi del controspionaggio le interferenze reciproche sono assai comuni.(nota 5.Spesso è infatti capitato che la CIA compisse covert actions sul territoria USA nonostante la presenza dell'FBI).
OPERAZIONI SPECIALI.
Non c'è dubbio che gran parte di questa attività si esplichi ora nell'ambito militare ora nel contesto paramilitare attraverso la costituzione di proprie forze armate. La composizione di questo apparato e' il risultato della commistione di professionisti provenienti dalle forze speciali e dalle truppe mercenarie.Storicamente-in epoca contemporanea-l'uso dell'approcci paramilitare nelle operazioni clandestine proviene dall'OSS e dal SOE .Non deve destare alcuna sorpresa allora se la forma mentis della prassi delle operazioni speciali sia portata a violare la morale corrente:in nome della sicurezza nazionale e della ragion di stato le restrizioni morali costituiscono un ostacolo al raggiungimento del fine.(nota 6.L'utilizzo della manovalanza tratta dalla criminalita' organizzata e dal traffico di droga costituisce un modus operandi tutt' altro che infrequente).
VIOLAZIONI.
E' tutt' altro che raro il caso di agenzie di intelligence che, per ragioni legittime, superino il dettato della costituzione o i confini imposti dal loro atto costitutivo. Per esempio il diritto internazionale viene a perdere significato nell'ambito delle covert actions.
PROPAGANDA.
Alla luce della storia dei servizi ,risulta un dato oramai acquisito il fatto che la manipolazione della opinione pubblica costituisce un valido strumento anche per recare danno all'avversario. Uno degli strumenti tradizionali usati a questo scopo sono i palloni contenenti materiale propagandistico(si pensi a mo' di esempio alla utilizzazione fattane durante gli anni sessanta dalla CIA ai danni della CINA).Particolarmente efficace si rivela l'uso della propaganda nei confronti dei regimi totalitari e autoritari(nota 7. Storicamente alcune delle piu' moderne tecniche di propaganda si sono attuate durante la seconda guerra mondiale attraverso l'OWI per il funzionamento del quale gli specialisti in materie umanistiche era di estremo rilievo.)Naturalmente il finanziamento di case editrici e riviste rientra a pieno titolo nella attivita' di propaganda che tradizionalmente si articola in propaganda bianca,grigia e nera,almeno tanto quanto la realizzazione di radio(nota 8.Si pensi a tale riguardo a RADIO EUROPA LIBERA e RADIO LIBERA che giocarono un ruolo fondamentale nella disinformazione anticomunista).
Incoraggiare i dissidenti-inviando propri agenti-dei paesi considerati ostili fomentandone il malcontento e organizzando disordini, rientra pienamente nella disinformazione. La promozione di volumi -specialistici e non-a scopo di propaganda e di delazione nei confronti di uno o più avversari costituisce uno dei mezzi piu' usati dai servizi di tutto il mondo.(nota8.Sovente questi volumi vengono redatti da disertori la cui conoscenza del nemico e' assai profonda e percio' indispensabile per i servizi).
CONTROLLO RECIPROCO.
Supporre che l'attivita' di intelligence si attui solo nei confronti dei propri avversari o nemici è puramente illusorio:il controllo si attua anche tra gli stessi servizi dello stesso paese o nei confronti dei funzionari di ambasciata che sovente vengono tenuti all'oscuro soprattutto delle attivita' cladestine.Raramente si verifica il caso contrario.
PREVISIONI.
Al di la' delle differenze tra i servizi e' indubbio che la formulazione di una informazione preventiva rappresenta una finalita' ineludibile.Per quanto la dimensione informativa sia quella prioritaria tuttavia non e' escluso che la attivita' di intelligence suggerisca quei sentieri maggiormente percorribili a livello politico per permettere alla azione politica di dispiegarsi il piu' efficacemente possibile.
GIORNALISTI.
Che la stampa e in generale i mass-media,rappresentino un pericolo potenzialmente devastante per la attivita' di intelligence, dovrebbe costituire un dato oramai acquisito da tutte le agenzie di intelligence. Allo stesso modo procacciarsi la fiducia della carta stampata o infiltrare propri uomini dovrebbero essere attivita' di normale amministrazione.
APPARENZE.
Contrariamente a quanto una concezione dilettantistica del ruolo dell'intelligence potrebbe far supporre,le fonti aperte costituiscono uno strumento informativo piu' efficace delle fonti coperte purche' si sia in grado di comprenderle adeguatamente.
CONTRIBUTI.
La stabilita' alla quale hanno contribuito i servizi-p.e.durante la cold war-ha consenrtito all'esecutivo di prevedere con ragionevole certezza le mosse dell'avversario.
EFFICACIA.
Perche' un servizio di sicurezza sia utile, e' necessario che le informazioni ricavate vengano utilizzate adeguatamente dall'esecutivo al di la' delle preclusioni ideologiche e delle proprie personali idiosincrasie.
VALUTAZIONE.
La valutazione dei dati della intelligence costituisce un problema rilevante sia nel contesto dei regimi democratici che in quello dei regimi totalitari.Se infatti l'esecutivo valuta come irrilevanti le stime della intelligence,il lavoro compiuto sara' vanificato.
BILANCI.
I finanziamenti elevati dati sovente alla intelligence non sono un prerequisito per la loro efficacia(nota9.La CIA non e' stata in grado-per esempio- di prevedere l'imminente crollo dell'URSS).
TECNOLOGIA.
Nonostante la estrema raffinatezza della strumentazione tecnologica promossa dalla intelligence contemporanea essa non e' tuttavia in grado di sostituire l'humint e quindi la dimensione dei fini e delle scelte di esclusiva competenza dell'uomo.Il fattore umano costituisce un elemento imprescindibile per stabilire la efficienza o meno di una struttura di intelligence.
INCREMENTI.
Anche l'aumento dei funzionari-analogo a quello delle risorse finanziarie-non rappresenta per nulla una garanzia di successo. Al contrario, puo' costituire un elemento di paralisi o di farragginosita'.La qualita' delle risorse umane e' invece l'elemento discriminante.
IPOCRISIA.
Presumere che la logica interna della intelligence sia compatibile con quella democratica, costituisce un grossolano errore(sovente frutto della malafede) almeno quanto quello di credere che i sistemi democratici non si servano dei servizi per disinformare e manipolare la opinione pubblica. Il terzo errore e' rappresentato dalla illusione di poter controllare-attraverso commissioni parlamentari ad hoc-l'operato dei servizi nella loro interezza.
MALCONTENTI.
Lo studio accurato delle cause del malcontento,del dissenso da parte della societa' civile rientra indubbiamente fra i compiti di un servizio i cui analisti svolgano il loro lavoro professionalmente.Tuttavia,per quanto le analisi siano approfondite non sono nelle condizioni di anticipare sempre l'insorgere di organizzazioni rivoluzionarie nate dalla societa' civile.
INFORMATIZZAZIONE.
L'eccessiva enfasi posta sul ruolo determinante della tecnologia informatica ha indotto l'intelligence a sopravvalutare le garanzie di sicurezza degli archivi cartacei e a sottostimare la porosita' delle barriere informatiche.Non esiste ancora la certezza assoluta nemmeno per quanto concerrne i controlli del personale(sia esso civile o militare).
CONFINI PRECARI
.Sabotaggi,sovvertimenti e sostegno ai movimenti di liberazione-in Africa.in Medioriente,in Asia o in America latina-sono state-e saranno- attivita' di normale
amministrazione(si pensi al sostegno data dall'HVA a Cuba o al Nicaragua). Tuttavia nei paesi africani assassinii e torture vengono usati come strumento di lotta etnica e tribale mentre i consueti compiti della intelligence vengono marginalizzati.
SUPPORTO.
Il sostegno al terrorismo e alle dittature costituisce - e ha costituito- in numerose circostanze una necessita'(nota 10.Si pensi alla destabilizzazione determinata dagli Usa nei confronti di Mossadegh in Iran,di Guznam in Guatemala,di Allende in Cile,di Somaza in Nicaragua o a al supporto -addestrativo e finanziario- dato dall'HVA all'OLP,a Cuba,allo Zanzibar,Yemen e Sudan) alla quale ha fatto seguito l'uso della tortura psico-fisica, del sequestro,l'uso di mercenari (si pensi a Steiner) o di singoli attori terroristi(come, per esempio, il celebre Carlos).E' bene precisare che sostegni di questa natura spesso richiedono il concorso di piu' dipartimenti o appartenenti allo stesso servizio o appartenenti a strutture di intelligence dello stesso paese ma amministrativamente e politicamente autonomi .Eventuali sovrapposizioni con conseguenti contrasti reciproci non rappresentano certo una eccezione nel mondo della intelligence.
VULNERABILITA'.
Come negare che analisti e operativi sono sottoposti ad un logorìo psicologico rilevante che rende la struttura di intelligence particolarmente fragile?
SUBORDINAZIONE
.L'assetto gerarchico che si instaura tra politica e stuttura di intelligence molto spesso determina una permanente provvisorieta' dei vertici della intelligence soprattutto quando l'incompetenza della leadership e la pressione della opinione pubblica si coniugano danneggiando strutturalmente il servizio di sicurezza.
COPERTURA.
Una delle metodologie tradizionali utilizzate dalla intelligence per mascherare le proprie attivita' informative o di counterintelligence e' la realizzazione di istituti culturali.
DIRITTI UMANI.Soprattutto nei paesi latinoamericani le associazioni per i diritti umani possono costituire un grave ostacolo per l'espletamento della attivita' di intelligence.I confini tra attivita' lecita e non vengono infatti travalicati rapidamente e radicalmente.
PACIFISMO.
Il suo utilizzo a fini strumentali puo' essere certamente molto efficace soprattutto nell'ambito della guerra psicologica.Si pensi, a mo' di esempio, al gruppo dei “Generali della pace” sorto nel 1981 sotto gli auspici di Mosca e dell'HVA.
ELIMINAZIONI MIRATE.
Soprattutto nei paesi a regime non democratico la istituzione di dipartimenti per la eliminazione dei nemici e dei traditori attraverso tecniche sofisticate rappresenta una necessita' inderogabile. Questo genere di operazioni clandestine non puo' certo avere alcun riconoscimento esplicito da parte dello stato.
CONTRASTI.
Uno dei classici contrasti all'interno dell'intelligence e' indubbiamente quello tra servizi volti allo spionaggio e quelli finalizzati al controspionaggio.A tale proposito,sia sufficiente ricordare la conflittualita' tra la CIA e l'FBI o tra la STASI e l'HVA.
DETTAGLI.
Proprio come nel settore investigativo anche nell'ambito dell'intelligence l'osservazione dei particolari per l'analisi e la previsione puo' fare la differenza in modo rilevante.
ESCA.
Le esche piu' frequenti per cooptare o infiltrare sono costituite ora dalle prostitute ora dalle fiere campionarie , dall'industria scientifica e dal settore intellettuale (docenti universitari,giornalisti,studiosi con elevate competenze etc).Per quanto concerne la sessualita' questa e' stata- ed e'- una ordinaria arma di ricatto da calibrare in modo diverso a seconda del cliente da manipolare.
TRADIMENTI.
Per evitare che le defezioni possano avere conseguenze devastanti per la struttura di intelligence sarebbe opportuno costruirla secondo un'ottica a compartimenti stagno quantomeno per contenere le perdite.
CANAGLIE.
Le esigenze operative di una struttura di intelligence che abbia ambizioni di vasta portata richiedono spesso il reclutamento di soggetti la cui moralita' e' del tutto inesistente.Non desta alcuna sorpresa che in questo contesto l'uso del ricatto sia una pra-tica comune da parte della intelligence.
CARISMA.
Le grandi personalita' anche in questo contesto sono in grado di riorientare profondamente la struttura di un servizio di sicurezza dando ad esso un impronta che si rivelera' decisiva.
REGOLE DI BASE.
Affinche' l'azione di counterintelligence sia realmente efficace sarebbe opportuno attenersi ad alcune semplici regole:1)L'assoluta necessita' di infiltrarsi e di praticare il doppiogioco;2)Mantenere il proprio avversario e il proprio alleato in uno stato di tensione permanente;3)Controllare il proprio territorio in modo costante e capillare;4)Compiere una analisi fredda e disincantata dell'avversario;5)Collaborare ad ampio spettro sia con l'intelligence estera che con quella militare.
TIPOLOGIE DI INTELLIGENCE.
La prima forma di intelligence e' certamente quella denominata HUMINT secondo la quale e' indispensabile individuare le intenzioni dell'avversario seguendo un triplice approccio:a)studio delle fonti aperte;b)azioni ufficiose e infine c)azioni clandestine.
La seconda forma e' quella SIGINT che si esplica in ambito strettamente tecnologico e si dispiega in COMIT-intercettazioni delle comunicazioni-,ELINT-rilevazione satelittare e intercettazioni di fonti elettromagnetiche.La terza tipologia e' quella nota come MASINT che investe la dimensione radar-acustica,elettro-ottica e nucleare.
INTELLIGENCE NON ISTITUZIONALE.
Accanto ai servizi di sicurezza sono sempre esistite tipologia di intelligence informali quali associazioni culturali,religiose,politico-culturali che oltre ad esercitare una considerevole pressione pubblica sono in grado di controllare in modo capillare il territorio.Il loro ruolo cresce proporzionalmente al numero degli associati e/o dei fedeli e allo loro estensione geografica.
SISTEMI MATEMATICI.
La realizzazione di sofisticati sistemi matematici-quali la logica fuzzy ideata da ZADEH-puo' certamente contribuire a rendere l'analisi e la previsione piu' efficaci almeno tanto quanto approcci piu' sofisticati come l'AHP o l'ANP.
INFORMAZIONE.
La centralita' della informazione nel contesto della intelligence attuale e' dimostrata dal fatto che questa ha modificato la prassi politica e le scelte strategiche.Non a caso la gran parte dei servizi di sicurezza attuali prende in attenta considerazione il cosiddetto ciclo dell'informazione scandito da fasi precise che ogni servizio pone in essere.(pensiamo a mo' di esempio a quelle indicate da KENT dell'ONE della CIA).Naturalmente diverse possono essere le difficolta' relative ad una piena acquisizione della informazione.Fra queste,per esempio,lo scenario internazionale,il contesto politico,la scarsa funzionalita' del servizio o piu' semplicemente la scarsa preparazione degli analisti.In generale, le principali tipologie di informazioni della intelligence sono le seguenti:informazioni militari,strategiche,scientifiche,economiche e politiche.
DIVARIO.
Per quanto sofisticati possano essere gli strumenti di analisi,il disinteresse della classe politica o la scarsa importanza attribuita dalla classe politica alla intelligence possono rendere assolutamente vano anche il lavoro di analisi piu' approfondito.
STRUMENTI DI GUERRA PSICOLOGICA.
Uno degli strumenti piu' sofisticati per la manipolazione della menre e della informazione e' stato ed è il cinema.Sia sufficiente riflettere sul ruolo rilevante giocato dall'OWI negli USA.
DEBOLEZZE DELLA INTELLIGENCE.
Vari sono i fattori che possono costituire un pericolo reale per un servizio di sicurezza. Fra questi vi sono sicuramente l'interferenza politica attraverso la nomina di persone di fiducia,durata temporale limitata dell'esecutivo o reclutamento non selettivo.
FRAMMENTAZIONE DELLA INFORMAZIONE.
Allo scopo di minimizzare il rischio della dispersione informativa sarebbe auspicabile ,da parte del direttore, frammentare le informative rendendo impossibile la ricostruzione del puzzle. Una sorta,per intenderci,di compartimento stagno da applicare alla dimensione informativa.
DESTABILIZZAZIONE INTERNA.
Accanto alla destabilizzazione esterna di tipo tradizionale, segue quella attuata nei confronti dell'esecutivo del proprio paese.(nota 11.A mo' di esempio sia sufficiente pensare alle operazioni condotte dall'MI5 nei confronti del premier Wilson tra il 1974 e il 1976)
RICICLAGGIO.
Non e' una pratica inusuale-da parte della intelligence- istituire banche fittizie allo scopo di riciclare capitali sporchi.(nota 12.Pensiamo alla Mercantile Bank & Trust Co. Usata dalla Cia negli anni sessanta e settanta).
ACCORDI TRASVERSALI.
Quando la destabilizzazione terroristica raggiunge vertici di elevata pericolosita', nasce la esigenza di stipulare accordi informali con servizi di sicurezza considerati estranei o perfino ostili alla sicurezza nazionale. Questa politica non e' in fondo altro che quella del male minore di fronte ad un pericolo estremo
PREVENZIONE DELLA DESTABILIZZAZIONE INTERNA.
Per evitare che il dissenso diffuso all'interno di una nazione, possa rappresentare un grave pericolo per la sicurezza nazionale, le schedature politiche,la infiltrazione e la disinformazione divengono strumenti di indubbia utilita'.
CENTRALIZZAZIONE DELLA ATTIVITA' DI INTELLIGENCE.
Solitamente le grandi personalita' della intelligence sono in grado di operare su piu' fronti centralizzando i vari settori informativi soprattutto quando la fiducia dell'esecutivo e' incondizionata (nota 12 Si pensi al ruolo di PROUTEAU nell'ambito del Gign fra il '73 e il l'82. )
PRECARI CONFINI.
Che la demarcazione tra lecito e non sia priva di consistenza nel contesto delle operazioni clandestine, e' ulteriormente provato dal fatto che la licenza di eliminare coloro che vengono considerati un pericolo per la sicurezza nazionale, costituisce una modalita' operativa tutt' altro che inusuale.(nota 12 Si pensi alla “Operazione mano rossa” attuata in Francia dal '57 al ' 60).
DISSIMULARE.
La costruzione di una profilo psicologico artefatto costituisce un requisito indispensabile nel consolidamento della professionalita' di ogni operativo come di ogni direttore di servizio. Quanto piu' raffinata e' la elaborazione della propria personalita' artefatta quanto maggiore sara' il successo conseguito.
PREVENIRE
.Onde evitare che analisti e operativi siano sottoposti a ricatti di ordine economico o sessuale, sarebbe auspicabile che l''indagine sul personale prendesse forma attraverso un monitoraggio costante nel tempo.
DIVULGAZIONE A SCOPO DISINFORMATIVO.
Non e' raro che un servizio di sicurezza possa agevolare la divulgazione di informazioni fasulle o informazioni parzialmente autentiche per lanciare messaggi intimidatori ai propri avversari o concorrenti. Ancora meno rara e' l'eventualita' in cui l'esecutivo utilizza una parte della intelligence di propria fiducia per portare a termine operazioni di disinformazione a danno dei propri avversari politici o dei propri concorrenti nell'ambito dello stesso partito.
SERVIZI PARALLELI.
Per ragioni di sicurezza non e' raro il caso in cui l'esecutivo emani direttive in merito alla costituzione di servizi segreti, direttive che non vengono rese note ne' agli organismi parlamentari ne' alla comunuta' ufficiale di intelligence.
CONTROLLO CAPILLARE.
Nei regimi autoritari e totalitari il controllo esercitato da parte della intelligence puo' raggiungere livelli alti fino al punto di controllare la societa' civile.(nota 13.Alcuni esempi possiamo desumerli dal ruolo esercitato dalla Gestapo,dalla Stasi o dalla Sovama).
CALIBRAZIONE.
In contesti di particolare instabilta'-quali Africa o Medioriente-l'abbinamento tra special forces e analisti di intelligence altamente competenti, puo' rappresentare la chiave del successo per le operazioni coperte.
COLLABORAZIONE
Proprio allo scopo di evitare sovrapposizioni tra apparati di intelligence la collaborazione e il lavoro di squadra sono due strumenti indispensabili per operare in modo efficace.
GENESI
.E' difficile negare che la nascita della intelligence sia strettamente legata allo sviluppo della guerra.
TIPOLOGIE.
Nella storia del novecento due sono state fondamentalmente le tipologie di intelligence :quella globale(come la CIA o il KGB)e quella regionale (come il SISMI).Naturalmente questa demarcazione dipende dalle finalita' complessive,dalle aree geografiche considerate e dalla ricchezza economica.(Fra l'altro il criterio denominato costo-efficacia costituisce indubbiamente uno dei criteri migliori per valutare la efficacia della intelligence).Accanto alla sopraindicata classificazione un altro criterio e' quello che pone l'enfasi sulle finalita' del servizio,finalita' che puo' essere difensiva o offensiva.Infine particolarmente rilevante,per la nostra argomentazione, e' la distinzione tra intelligence di pace e di guerra e tra la intelligence che opera nel contesto democratico e quella che opera nel contesto totalitario.
SCARSO RILIEVO.
Solo nei paesi nei quali l'interesse nazionale esercita una rilevante importanza l'intelligence puo' avere il giusto peso e puo' esercitare la sua funzione in modo realmente pregnante.
CENTRALIZZAZIONE.
Per evitare la dissoluzione della credibilita' di un servizio sarebbe auspicabile-soprattutto nei paesi con un scarso senso dell'interesse nazionale-rilasciare ad una sola procura la possibilita' di accedere agli incartamenti riservati della intelligence.
DEBOLEZZA.
Soprattutto in alcuni paesi europei dove la sicurezza delle sedi consolari e delle ambasciate e' o scarsa o nulla, la diffidenza del personale diplomatico verso l'intelligence dovrebbe essere rapidamente superata.
CATEGORIE PRECARIE.
La demarcazione tra amici e nemici e' naturalmente sempre precaria, come dimostra in modo inequivocabile il fatto che -in congiunture storiche particolari-i nemici hanno assunto un atteggiamento piu' corretto rispetto ai cosidetti alleati.
GRUPPI SPECIFICI.
Di fronte a instabilita' regionali o internazionali particolarmente gravi la costituzione di gruppi di intelligence informali-sorti al di fuori del contesto usuale-si rende necessaria.(Si pensi al gruppo Brosio sorto nel 1968 negli USA).
FIANCHEGGIATORI.
Anche l'intelligence con un'ampio spazio di manovra non puo' permettersi di operare in completa solitudine ma necessita di una articolata rete di servizi satelliti.
VILTA'.
La pusillanimita' della classe politica si manifesta sovente nel modo peggiore quando, capaci agenti operativi o analisti, incappano in errori giudiziari di fronte ai quali il modus operandi tipico della classe politica consiste nel rifiutarsi di soccorrere l'agente in difficolta'(nota13.Si pensi al drammatico caso del Col.Giovannone).
DOPPIA LEALTA'
.Soprattutto nel novecento i servizi regionali sono sovente costretti a praticare una doppia lealta' nei confronti del proprio paese ,doppia fedelta' richiesta qualora la classe dirigente appartenente alla intelligence regionale sia ampiamente inaffidabile o addirittura connivente con l'intelligence nemica.
CENTRI NEVRALGICI.
Quando ci si appresta a rinnovare profondamente un servizio solitamente le modifiche riguardano le divisioni centrali che sono il centro nevralgico di ogni servizio.
INNOVAZIONE TECNOLOGIA.
Affinche' un servizio sia sempre competitivo, la crescita della innovazione tecnologica e l'addestramento specialistico conseguente, sono requisiti indispensabili soprattutto a causa della maggiore importanza rivestita dal SIGINT.
COPERTURE.
L'attivita' giornalistica si presta non solo ad essere manipolata a favore della intelligence ma rappresenta una buona copertura per attuare operazioni efficaci di intelligence.
SENZA RETE.
Coloro che -nell'ambito del controspionaggio- agiscono al di fuori del proprio contesto nazionale e si trovano di fronte a difficolta' impreviste e gravi, non possono contare sempre su adeguate protezioni politico-diplomatiche.Sono appunto senza rete.Inoltre qualsiasi operazione di counterintelligence che aspiri ad essere utile non puo' che essere estesa temporalmente(e sovente geograficamente).
ESECUTIVO.
Il migliore esecutivo per un direttore di intelligence e' certamente quello che accondiscende alle sue richieste rispettando in tal modo la professionalita' del direttore.
FAZIOSITA'
.E' difficile negare la esistenza di pesanti pregiudizi da parte della magistratura piu' politicizzata nei confronti della intelligence.(nota13 Per quanto concerne l'Italia, emblematico e' il caso del magistrato Casson).
DISCREZIONALITA'.
Non c'e' dubbio che rientri nella facolta' del direttore della intelligence possedere l'autorizzazione nazionale per la sicurezza e porre di conseguenza il veto sulla opportunita' o meno di confermare il segreto di stato.Allo stesso modo concedere o negare il nulla osta di sicurezza rientra nei pieni poteri del direttore.
INFILTRAZIONE.
Individuare e denunciare le infiltrazioni di avversari e/o nemici all'interno di istituzioni civili o militari particolarmente delicate e' uno dei compiti prioritari della intelligence anche se diverse congiunture politiche possono o ritardare o ostacolare il pieno dispiegamento delle contromisure.In fondo il fattore decisionale decisivo e' indubbiamente rappresentato dalla volonta' politica.
NOMINE.
Se la nomina di un direttore risponde-nei paesi cosiddetti democratici-a compromessi politici spesso torbidi, la influenza di decisori esterni puo' esercitare una influenza altrettanto considerevole.(nota 14 Si pensi alla influenza esercitata dagli USA sulle nomine dei direttori della intelligence italiana dal dopoguerra fino alla cold war).
LOTTE DI POTERE.
Quando le lotte di potere tra intelligence dello stesso paese o quelle all'interno dello stesso servizio di sicurezza diventano di dominio pubblico, e' segno che la credibilita' dell'apparato di sicurezza e' andata perduta.A tutto cio' si aggiunge la lotta spietata tra le diversi armi per riuscire a “piazzare” sul mercato il proprio candidato,lotta che non risparmia una oculata disinformazione attuata con la complicita' della stampa.
BILANCI.
Quando nel volgere di poco tempo i bilanci di un servizio aumentano in modo rilevante, cio' e' dovuto spesso non a esigenze di servizio ma ad una corruzione che finira' per devastare la credibilita' e l'efficienza di un servizio di sicurezza.
DOSSIER.
La produzione di dossier sulla vita privata “degli uomini illustri” non costituisce storicamente una deviazione dell'operato della intelligence ma una misura cautelativa. Anche la esistenza di un numero elevato di documenti di siffattta natura non rappresenta un tradimento dei compiti del servizio di sicurezza.
FANTASMI.
La realizzazione di agenzie di stampa o di giornali ad hoc e' una tipica misura attuata allo scopo di portare avanti una efficace guerra psicologica e rientre dunque -a pieno titolo- nelle finalita' istituzionali di un servizio di sicurezza.
TENSIONE.
Rientra nelle finalita' della intelligence promuovere l' esistenza di istituzioni volte ad alimentare instabilita' sia nell'ordine informativo che in quello operativo per legittimare il ripristino della legalita' istituzionale.
INFILTRAZIONE.
L'infiltrazione non solo deve essere promossa nell'ambito eversivo ma anche in quello istituzionale e puo' essere attuata ora dal settore difensivo della intelligence ora da quello offensivo sia da parte dell'apparato nazionale che da quello extranazionale portando a vere e proprie stratificazioni di intelligence.Concretamente questa si puo' dispiegare anche al di fuori degli apparati di potere tradizionali- quali partiti o sindacati- per agire all'interno di scuole,universita',associazioni culturali laiche e non,carceri etc. L'infiltrazione puo' essere attuata anche dalle” fonti di area” collocate cioe' in ambiti prossimi agli apparati che si desidera infiltrare.
ARCHIVI PARALLELI.
Accanto alla esistenza di archivi ufficiali-sia in formato cartaceo che informatico-gli apparati di intelligence predispongono personale ah hoc per la stesura di archivi paralleli ufficiosi ai quali sono affidate informative non ufficialmente pertinenti con le finalita' istituzionali.
DISPARITA'.
E' indubbio che tra servizi appartenenti alla stessa nazione via sia disparita' di mezzi e personale come e' altrettanto evidente che la suddetta disparita' aumenti o diminuisca a seconda delle circostanze politiche e del contesto storico.
EGEMONIA MILITARE.
Nell'ambito della intelligence civile-legata dunque agli affari interni-l'egemonia dei vertici e' stata sovente detenuta dai militari diffidenti nei confronti di dirigenti di provenienza civile.
EQUILIBRI.
Onde evitare uno sbilanciamento di potere a favore del potere militare,l'esecutivo sovente istituisce strutture di intelligence civili che finiscono per stratificarsi su altre analoghe togliendo loro risorse e disperdendo la efficacia investigativa.
ANGOLAZIONI.
Se il lavoro di intelligence viene compiuto in una ottica di aperta faziosita',l'interessa nazionale del paese verra' certamente danneggiato per quanto -naturalmente- definire l'interesse nazionale sia tutt' altro che agevole.
STORICITA'
.Le priorita' della intelligence sono fortemente condizionate dal contesto storico tanto quanto le contromisure da adottare per fronteggiarle.
DOMANDE.
Un approccio autenticamente realistico da parte della intelligence, dovrebbe consentirle non solo di anticipare gli eventi ma anche le domande.
RESPIRO LUNGO.
Una attivita' di intelligence altamente professionale non puo' non avere una prospettiva di ampio spettro. In caso contrario, rischia di ridursi ad una attivita' informativa di basso profilo e di limitata efficacia.
INFORMATORI.
L'esistenza di una rete ampia e capillare di informatori, negli ambiti piu' diversi della societa' civile ,consente alla intelligence di avere una efficacia assai elevata. Superfluo sottolineare che soprattutto nei sistemi autoritari e in quelli totalitari il controllo capillare del dissenso e la sua successiva eliminazione avvengono con rapidita'. A parte cio',gli esuli,gli emigrati e le organizzazioni criminali sono tra le fonti piu' utilizzate e che-di solito- contribuiscono in modo consistente a migliorare la qualita' della informazione e ad anticipare gli eventi.
LIMITI.
Non e' arduo individuare i limiti piu' frequenti della attivita' di intelligence nella esistenza di una organizzazione troppo eterogenea ,di una settorializzazione del lavoro che porta alla frammentazione o ad attuare una indipendenza operativa che squaderna ogni coordinamento o infine nella assenza di un progettualita' unitaria.Tuttavia-nasconderselo e' inutile- le divisioni piu' gravi avvengono quando sussiste una incompatibilita' ideologica e/o caratteriale fra settori dello stesso servizio cosi' intesa e profonda da vanificare qualsiasi lavoro efficace.
ALTERNARE.
Sovente il lavoro di intelligence deve saper alternare una prassi cinica e spregiudicata con un lavoro posato e meticoloso.
COLLABORAZIONI.
Per esigenze di servizio la attivita' di intelligence deve-in via provvisoria o meno- siglare alleanze con raggruppamenti terroristici o criminali fondate anche sul ricatto.Infatti il reclutamento di trafficanti,free-lance che praticano il triplo gioco non costituisce una eccezione(soprattutto in tempi di guerra).La pratica della azione terroristica e' infatti piu' diffusa-da parte della intelligence-di quanto non si sia disposti ad ammettere anche sottovoce.
CONTROSPIONAGGIO.
Se nel contesto delle democrazie, la individuazione di spie o infiltrati, non costituisce necessariamente una priorita',nei sistemi autoritari e totalitari e' al contrario una necessita' inprorogabile.
MOSAICO.
La destabilizzazione etnica puo' costituire una delle finalita' principali della attivita' di counterintelligence in tempo di guerra. Se poi il contesto etnico e' un vero e proprio mosaico, allora la deflagrazione avra' una efficacia maggiore.
CONFINI E NEUTRALITA'.Le citta' di confine- come le nazioni neutrali- sono sempre stati contesti geopolitici utilissimi per ogni servizio segreto.
ROTAZIONI.
L'avvicendamento frequente, sia nelle divisioni che nella direzione centrale, non puo' che danneggiare profondamente la attivita' di intelligence.
VENDITE.
Nella realta' della intelligence la vendita al migliore offerente di informazioni sensibili e' una pratica usuale.
INFORMAZIONI ESSENZIALI.
In tempo di guerra il dispositivo di concetrantramento delle truppe,la pianificazione nell'ambito del trasferimento delle truppe,i cifrari,gli snodi ferroviari e stradali,le installazioni industriali e militari sono da considerasi informazioni fondamentali.
PIANI DI EMERGENZA.
Se il contesto geopolitico presenta rischi ad elevata instabilita' la costituzione di corpi d'armata in grado di praticare la guerra non convenzionale diventa indispensabile.E' ovvio dunque che la sua esistenza debba essere protetta dalla intelligence e debba costituire un segreto di stato.
MATRICE IDEOLOGICA.
Il conferimento del massimo livello di sicurezza puo' essere dato solo a coloro che dimostrino una ferrea lealta' alle istituzioni da difendere.
CONTESTO STORICO.
La sua influenza costituisce un aspetto determinante nella individuazione delle priorita' e finalita' della intelligence.(nota14.Persino nelle scuole di specializzazione della intelligence il contesto storico determina la esistenza di correnti ideologiche ).
AMBIGUITA'.
Anche nella strategia difensiva di un paese in tempo di pace i confini tra legalita' ed illegalita' sono labili.
ZONE GRIGIE
I fermenti eversivi che emergono dalla societa', possono essere repressi o alimentati in base a determinate logiche di potere di natura trasversale rispetto ai vertici politici usuali.
PRUDENZA.
Non deve destare alcuna sorpresa se, da parte del direttore di un servizio o di una capo divisione, vi sia un atteggiamento politico non compromettente improntato dunque alla ambiguita' e alla sobrieta'.
STAGNAZIONE.
Chiunque voglia rinnovare in modo rilevante una struttura cosi' delicata come quella della intelligence, non puo' non incontrare difficolta' di ogni genere dovute soprattutto alle sedimentazioni di potere .L'ostracismo o la normalizzazione costituiscono alcune delle scelte fra le piu' frequenti.
COLLABORAZIONE.
Nei momenti di emergenza, l'intelligence puo' stabilire accordi di stretta collaborazione con tutte le realta' sociali presenti sul territorio.(nota14. Si pensi a quella stretta con Pecchioli da parte del Gen.Dalla Chiesa quando era a capo del Nucleo speciale Antiterrorismo).
CENTRI DI COMPENSAZIONE.
In momenti particolarmente delicati dello scenario internazionale.la realizzazione di centri di mediazione tra servizi di sicurezza puo' essere utile per sanare conflitti di interesse particolarmente gravi.
COMPENSAZIONE.
Sovente per contrastare pericoli eversivi di particolare consistenza, le strutture di intelligence si trovano nella necessita' di allearsi con strutture eversive non meno pericolose ma considerate-in quel contesto storico-piu' affidabili per il conseguimento di determinati obiettivi.
CAMUFFAMENTI.
In contesti politici particolarmente instabili la eliminazione dell'avversario diventa inevitabile.Il ricorso a tecniche sofisticate-come quelle usate dai servizi bulgari, dal KGB o da parte del MOSSAD -non devono destare alcuna sorpresa.(nota 15.Si pensi alla costruzione da parte di PAULKIN di una bomba nascosta in una scatola di cioccolattini).
RECLUTAMENTO.
Soprattutto in periodi di guerra utilizzare i prigionieri di guerra come informatori o infiltrati puo' rivelarsi utilissimo.
INSEGNAMENTI.
Indipendentemente dall'esito che un conflitto- convenzionale o meno- possa avere,il suo studio anche per la intelligence e' di indubbia efficacia.
OPERAZIONI CLANDESTINE.
La loro realizzazione richiede spesso la costituzione di reparti speciali autonomi o indipendenti rispetto ai gangli tradizionali di comando.Quanto piu' elevata sara' la loro segretezza tanto maggiore sara' la garanzia che non vengano infiltrati.Attuare assassinii mirati rientra certamente nelle loro finalita'.
TOTALITARISMO E INTELLIGENCE
.E' indubbio che in contesti totalitari l'azione dei servizi possa raggiungere vertici di amoralita'-e sovente di efficienza-non eguagliabili nei contesti democratici .Venendo a cadere vincoli di ordine morale-e di ordine giuridico-la prassi dei servizi puo' dispiegarsi in tutta la sua efficienza.
TRADITORI.
La compattezza di un servizio dipende anche dalla capacita' di individuare ed eliminare i traditori.
SABOTAGGI.
Una delle funzioni della azione clandestina e' la pratica del sabotaggio delle infrastrutture civili e militari. I servizi di sicurezza hanno storicamente contributo -in modo decisivo-a trasformare l'arte del sabotaggio in una disciplina scientifica.
RAMIFICAZIONI.
Quanto piu' capillare e' la rete di agenti del controspionaggio quanto maggiore sara' la loro efficacia.Spesso in caso di necessita' e' utile predisporre reti parallele a comportimento stagno sopratutto nel caso in cui le operazioni da condurre siano complesse e di lunga durata.
AVANZAMENTO.
La individuazione di informazioni ad alto contenuto scientifico e tecnologico, puo' rappresentare la differenza tra una vittoria rapida o una sconfitta altrettanto subitanea.
STRUMENTALIZZARE.
Servirsi delle legittime rivendicazioni di un popolo per destabilizare il proprio nremico, costituisce una delle tecniche di intelligence piu' sottili ma anche piu' pericolose.Nulla esclude che strategemmi cosi' sottili possano ritorcersi contro chi li ha pianificati.
VELENI.
L'uso di sostanze tossiche per eliminare nemici o traditori e' certamente una tecnica fra le piu' antiche e indubbiamente fra le piu' efficaci.La tossicologia-non a caso-e' oramai una scienza che e' entrata a far parte delle divisioni di intelligence scientifica.
LA VERA NATURA.
Storicamente i servizi di sicurezza non possiedono una loro natura ideologica definita ne' possiedono una verita' incontrovertibile in materia strategica. Sia le scelte ideologiche che quelle strategiche, devono mutare a seconda delle circostanze storiche. Proprio per questo,il detto 'veritas filia temporis' costituisce un presupposto che ogni operativo come ogni analista deve rispettare.
RAPIDITA'.
Se le informazioni non vengono inviate con celerita,' la loro capacita' di anticipare gli eventi viene vanificata. Le infrastrutture tecnologiche-dal radar ai sistemi satellittari-svolgono proprio la funzione di prevedere- con largo anticipo- il corso degli eventi. Sul piano teorico lo sviluppo della criptoanalisi e della cartografia hanno certamente permesso il conseguimento di obiettivi previsionali sovente decisivi.
INTERPRETAZIONE.
Le informazioni, per acquisire un significato compiuto,devono essere interpretate in modo tale che queste forniscano un quadro di insieme della situazione il piu' possibile coerente e in grado di consentire il dispiegamento di una azione efficace.
RIDURRE I COSTI.
Una intelligence efficace deve mettere nelle condizioni il decisore di ridurre i costi di un eventuale conflitto (convenzionale o meno) individuando intenzioni, potenzialita' e limiti del nemico.
CONCORRENZA SPIETATA.
La rivalita' -spesso aspra e controproducente-tra agenzie informative si manifesta anche in relazione alla centralita' delle metodologie attuate :da un lato alcune di esse pongono l'enfasi esclusivamente sulla dimensione sigint altre sulla dimensione humint dimostrando in tal modo da un lato quanto la loro unilateralita' sia dannosa per la sicurezza nazionale e dall'altro come questa possa avvantaggiare qualsiasi potenziale nemico.
SENSO GIURIDICO.
La mancanza di una ordinaria condizione giuridica da parte della intelligence e' la conseguenza diretta del fatto che la sua prassi implica una costante violazione della legge penale e civile ordinaria.
ORDINARIA AMMINISTRAZIONE.
La organizzazione di campagne antiinsurrezionali in paesi ad elevata instabilita' e' ordinaria amministrazione anche per un servizio di intelligence di media grandezza.
SOLITUDINE.
Che la professione dello spionaggio sia solitaria dovrebbe essere un dato di fatto dal momento che le modalita' di pensiero di azione sia dell'operativo che dell'analista sono lontane dalla realta' quotidiana.
CONTRIBUTI.
L'apporto del settore privato alla crescita della intelligence si e' rivelato e si rivela spesso fondamentale.
ALLEANZE.
Di fronte ad un nemico dal respiro sovranazionale, la stipulazione di provvisorie alleanze tra intelligence -sigint e humint- della stessa nazione o di nazioni alleate(si pensi agli accordi UKUSA o alle conferenze CAZAB ) puo' rappresentare un notevole contributo al suo reale contrasto senza mai dimenticare -come ricordava KOBALADZE del SVR -che :”ci sono nazioni amiche ma non ci sono servizi di intelligence amici”.
METODOLOGIE.
Di fronte ad una massa enorme di informazioni, sapere filtrarle e interpretarle puo' rappresentare la differenza tra il successo e l'insuccesso.
PARALISI.
Sovente la paralisi di un apparato di intelligence puo' essere determinata dall'afflusso non casuale di disertori che forniscono informazioni contraddittorie.
DEFINIZIONI.
Una delle migliori definizioni di spionaggio e' certamente quella secondo la quale questa costituisce una guerra incessante a causa della estrema mobilita' dei bersagli.
MEMORIA.
Qualsiasi servizio segreto-e a maggior ragione quello di controspionaggio-non puo' collocare a latere la propria memoria storica.
DESERTO DEGLI SPECCHI.
Spesso capita-come ricordava Angleton-di trovarsi di fronte a disertori falsi e a menzogne veritiere che creano veri e propri deserti di specchi i cui riflessi abbagliano determinando confusione.
ARCHIVI.
Il supporto materiale della memoria della intelligence come e' noto sono gli archivi.La loro conservazione puo' spesso rappresentare la differenza tra un processo decisionale rapido ed efficace ed un processo farraginoso,lungo e privo di qualsiasi reale incidenza pratica.
FATTORI IMPONDERABILI.
In tempo di guerra la intelligence non e' in grado di valutare con esattezza il tempo e la velocita' con le quali la forze armate nemiche saranno in grado di reagire alle offensive. Esserne consapevoli costituisce una dimostrazione di buon senso.
NEGOZIATI.
Durante e dopo gli armistizi il ruolo della intelligence e' decisivo sia per conoscere le intenzioni del nemico che per la composizione esatta delle forze.
PIANIFICAZIONE.
Escludere dalla pianificazione operativa-soprattutto in tempo di guerra- la intelligence costituisce un errore madornale che non puo' non portare a conseguenze nefaste per la sicurezza nazionale.
INDIVIDUALISMO.
Un efficace coordinamento all'interno della intelligence non puo' che escludere l'esasperato individualismo.Tuttavia rare personalita' della intelligence operativa hanno dimostrato di essere in grado di operare con maggiore capacita' di logore macchine burocratiche.
ECCESSI.
L'eccesso di generalizzazione e il suo contrario sono gli errori piu' frequenti per un analista.
COMPETENZE SPECIFICHE.
Contrariamente al sentire comune, l'analisi compiuta dalla intelligence non e' praticabile da chiunque poiche' richiede competenze specifiche.
PRECONCETTI.
Adattare i fatti ai propri pregiudizi o ai propri interessi-non sempre trasparenti- e' un tipico errore commesso anche da coloro che vantano maggiore anzianita' di servizio.
VINCOLI.
Durante la pianificazione in tempo di guerra la collaborazione stretta tra servizi e stato maggiore dovrebbe essere indispensabile.
PREVISIONE.
Far pervenire ai decisori precise previsioni, in grado di consentire una rapida decisione ed una azione difensiva o offensiva efficace, e' una delle priorita' della intelligence come e' altrettanto fondamentale distinguere -nella previsione-due variabili fondamentali:quella temporale e quella spaziale. Naturalmente la stretta collaborazione tra decisori e pianificatori costituisce il presupposto indispensabile per attuare efficaci previsioni.
FALLIMENTI LIMITATI.
Quando una organizzazione spionistica dispone di una quantita' notevole di denaro,di un numero altissimo di operativi e analisti,di amplissima discrezionalita' operativa fino al punto di potersi permettere di sostenere perdite elevate,i fallimenti non possono che essere circoscritti.
FATTI.
Qualsiasi professionista deve essere in grado di discernere i fatti indispensabili da quelli che non lo sono cosi' come la conoscenza ampia e approfondita delle dinamiche della azione politica e' decisiva per dispiegare una prassi valida.
DISACCORDO.
Non esiste un accordo unanime sulla esatta importanza da attribuire agli analisti e agli agenti sul campo soprattutto di fronte alla ampiezza delle fonti aperte e allo loro rilevanza.
CONTEMPORANEITA'.
Prendere in attenta considerazione le informazioni attuali e le previsioni, costituisce un lavoro che deve essere compiuto in parallelo.
DIVERSITA' DI LINGUAGGI.
Spesso capita che l'arroganza e la superficialita'della classe dirigente costituisca un ostacolo insuperabile per una concreta collaborazione con la intelligence .
QUALITA'.
Di fronte ad una ampia massa di informazioni la scelta di quelle piu' rilevanti puo' essere solo fatta da personale altamente qualificato che sara' in grado di distinguere tra informazioni confermate,probabili,verosimili,discutibili,improbabili,non valutabili.
INTERDISCIPLINARITA'.
Un servizio di sicurezza adeguato deve prevedere una ampia presenza di esperti su piu' fronti :dal settore scientifico a quello economico e proprio per questo il reclutamento deve attuarsi all'interno di contesti altamente qualificati.
INCOMPLETEZZA INEVITABILE.
La esaustivita' delle informazioni non sara' mai possibile e di cio' ogni serio professionista deve prenderne atto, onde evitare previsioni non verificabili e prive di realismo.
DEMARCAZIONE.
Ogni servizio deve essere nelle condizioni di distinguere tra minaccia convenzionale e minaccia emergente soprattutto tenendo conto che quella attuale in quanto asimmetrica e' non lineare .Essere, per esempio, in grado di comprendere rapidamente la pericolosita' delle minacce del cyberspazio e' divenuto oramai fondamentale.(not.15 Un tipico esempio di minaccia convenzionale da tenere sempre in attenta considerazione e' quella nucleare).
PREVENZIONE.
Se la finalita' precipua della intelligence e' quella di prevedere la minaccia, e' evidente che l'assenza di strutture in grado di conseguire la capacita' di preavviso costituisce una lacuna di grave rilevanza.
DEMARCAZIONI LOGORE.
A differenza del passato, le fonti aperte relative alla politica estera,alla geopolitica e alla intelligence militare e economica sono spesso piu' dettagliate e appronfondite di quelle segrete.
CONDIVISIONE.
Superando le reciproce diffidenze,le agenzie di intelligence di una nazione dovrebbero essere in grado di mettere in rete la massa di informazioni relative ai contesti maggiormente critici allo scopo di integrare le informazioni in senso verticale e orizzontale, evitando cosi' l'effetto di duplicazione.(nota 16 Un importante esempio e' certamente fornito dalle novita' attuate da Negroponte nel 2006).
IMPORTANZA CRESCENTE.
Data la fondamentale importanza rappresentata dai fattori economici, la realizzazione di divisioni specializzate nel controspionaggio finanziario dovrebbero essere poste in opera.(nota 17 A tale proposito gli anlisti nipponici del JETRO hanno compreso la fondamentale importanza di attingere cruciali informazioni economiche da fonti OSINT.)
NUOVE ESIGENZE.
Di fronte alle nuove minacce asimmetriche, ampliare il contesto informativo includendo contesti importanti della societa' civile puo' rappresentare un notevole passo avanti verso la prevenzione.(nota 18 Per esempio la cellula operativa del MOSSAD- denominata TSOMER- si e' rivelata utilissima proprio perche' costituita dagli esuli ebrei almeno tanto quanto i DORMIENTI costituiti dalla STASI.)
MIGLIORARE.
Cercare di rendere piu' efficienti, a livello informativo, i consolati e le ambasciate consentirebbe di risparmiare su una innovazione tecnologica spesso inutile.L'osservazione sul campo e la conoscenza diretta -quindi non mediata- dei gangli vitali di una nazione estera- oggetto di analisi di intelligence- sono ancora adesso strumenti indispensabili.
APPARENTI PARADOSSI.
Soprattutto nel mondo attuale un grado troppo elevato di sofisticazione tecnologica puo' rappresentare un fattore di vulnerabilita'.
PROPORZIONALITA'.
Dovrebbe risultare ovvio che l'analisi di intelligence cambia in proporzione con il rischio.
MAPPATURA.
Possedere una mappatura elettronica esaustiva dei paesi ritenuti fondamentali per la intelligence, dovrebbe costituire una priorita'.In particolare,la realizzazione di dati con risoluzione 1:50.000, dovrebbe rientrare fra i principali scopi di ogni agenzia sigint.
TIPOLOGIE.
Onde evitare dannosi fraintendimenti e' opportuno distinguere fra diverse tipologie di intelligence:1)i servizi di informazione che hanno il solo scopo di individuare e valutare le informazioni;2)i servizi segreti di informazione che devono individuare informazioni attraverso l'uso di tecniche non convenzionale;3)i servizi segreti veri e propri che attuano disinformazione,sovvertimento delle istituzioni nemiche-anche attraverso la guerra psicologica o la realizzazione di istituzioni di copertura(si pensi per esempio all'ICAP cubano),promozione del terrorismo per contribuire a delegittimare il nemico o per indebolirlo logorandolo dall'interno,operazioni clandestine via gruppi paramilitari o via forze speciali-come il TF-121 o come gli SPETSNAZ russi- allo scopo di eliminare gli avversari;4)servizi di sicurezza volti a proteggere personalita' di rilievo da eventuali attentati.
OPERAZIONI PSICOLOGICHE.
La centralita' della guerra psicologica e' al giorno d'oggi fuori discussione come e' fuori discussione la esistenza di tre fondamentali tipologie per la attuazione della guerra psicologica:la pys-op bianca( relativa alla trasmissione di informazioni vere volte comunque ad indebolire il nemico) quella grigia(relativa alla trasmissione di informazioni false ma altamente verosimili) e infine quella nera relativa alla trasmissione di informazioni assolutamente false.Ad ogni modo, due sono i contesti all'interno dei quali si svolgono le operazioni psicologiche:quello virtuale e quello fisico.Sotto il profilo delle finalita' la classificazione piu' accurata rimane quella sovietica per la quale la pys-op persegue la distrazione,il sovraccarico,la paralisi,il logoramento,l'inganno,la divisione,la pacificazione,la provocazione,la suggestione,la pressione e infine la deterrenza.
INFORMAZIONE E DECISORE.
La' dove il decisore politico richiede una conoscenza strategica, il decisore militare richiede al contrario una conoscenza tattica che implica naturalmente un lavoro di analisi e non di sintesi come per quella strategica.
PARTE SECONDA
Elementi di strategia secondo Qiao Liang e Wang Xiangsui
Guerra del Golfo.
E' indubbio che la Guerra del Golfo abbia cambiato la concezione della guerra.
Nonostante cio' la sua mitizzazione-assai frequente nella manualistica militare attuale-costituisce un grave errore soprattutto per la sua natura atipica perche' asimmetrica rispetto all'avversario fronteggiato.
Atipicita'della guerra.
La metamorfosi della guerra ha assunto tale rilevanza da investire i contesti piu' ampi:dalla cultura alla economia fino ai diritti umani.
Tecnologia informatica.
La centralita' della tecnologia informatica, nel contesto militare, non verra' mai abbastanza sottolineata.(si pensi proprio alla Guerra del Golfo) al punto che le guerre piu' recenti sono divenute un teatro di sperimentazione tecnologica..
Pluralismo tecnologico.
L'efficacia di un moderno sistema offensivo richiede il concorso di una pluralita' di armi.
Provvisorieta'.
La rapidita' della innovazione tecnologica e' tale da rendere vetusti i sitemi offensivi e difensivi.
Essenza.
Tuttavia la natura intrinseca della guerra attuale non dipende interamente dalla tecnologia.
Distinzioni
Sovente si tende a confondere la guerra computerizzata con quella informatica omettendo di evidenziare che la prima concerne la varieta' delle guerre che utilizzano la tecnologia informatica mentre la seconda riguarda il conseguimento o la distruzione di informazioni.
Proporzionalita'.
L'innovazione tecnologia influenza in modo rilevante la formulazione della tattica militare.
Anticipazione temporale.
Un profondo cambiamento nel settore degli armamenti anticipa una innovazione nel contesto della strategia.
Possesso e utilizzo.
Il fatto di possedere armi ad alto contenuto innovativo non implica che la élite militare sia in grado di servirsene nel modo migliore.
Abbinamenti.
Una vittoria puo' dipendere dal buon abbinamento tra diverse armi.
Eccesso di avanzamento tecnologico.
Un'arma troppo sofisticata puo' rischiare di non trovare un contesto strategico adeguato finendo per essere collocata a latere in attesa di nuovi scenari.
Importanza relativa della innovazione tecnologica.
Nel contesto della guerra asimmetrica l'eccesso di innovazione tecnologica puo' costituire un limite di fronte ad un avversario abile nell'uso della guerriglia e del terrorismo.
Costi.
Qualsiasi soggettto politico che voglia mantenere o conseguire una elevata capacita' innovativa nel contesto della tecnologia dovra' necessariamente disporre di risorse economiche ingenti.
Dilatazione semantica.
Nelle guerre attuali costituisce un grave errore strategico identificare sempre e comunque il concetto di arma con la dimensione tecnologica.E' necessario infatti rilevare la natura profondamente proteiforme del concetto di arma.
Mutamento di finalita'.
Le nuove armi non sempre mirano alla distruzione fisica dell'avversario.Le esigenze strategiche infatti possono richiedere la neutralizzazione o paralisi dell'avversario.
Invarianti(1).
Al di la' delle innovazioni tecnologiche la scopo ultimo della nuove guerre come di quelle tradizionali rimane la coercizione e la distruzione dell'avversario.
Invarianti(2)
Anche nelle guerre attuali la tricotomia soldati,armi e campo di battaglia rimane invariata.
Illusioni.
Data la natura profondamente politica della guerra nello scacchiere bellico non esistono alleati imperituri.
Campo di battaglia
.Nel contesto classico il campo di battaglia aveva una natura lineare che ha perso nella guerra attuale trasformandosi in pluridimensionale o addirittura omnidimensionale. Mutamenti di tale natura sono determinati dalla capacita' degli strateghi.
Giustapposizione.
Nelle guerre attuali lo spazio reale e quello virtuale tendono a interagire.
Miles.
I cambiamenti profondi nel contesto della strategia e della innovazione tecnologica hanno necessariamente comportato il sorgere di un nuovo profilo di militare.
Fragilita' dei sistemi complessi.
L'estrema fragilita' dei sistemi tecnologicamente sofisticati la si puo' evincere anche dalla quantita' di attacchi hachers portati ai sistemi di difesa considerati inattaccabili.
Natura dell'avversario.
Nelle guerre attuali gli stati non costituiscono il solo player nell'arena internazionale in grado di attuare un'azione bellica:un gruppo terroristico,un hacker, una ong,un finanziere spregiudicato o un movimento di protesta possono rappresentare un avversario.
Quadripartizione.
Nel contesto della guerra attuale quattro sono le nuove direttrici che si stanno percorrendo:la guerra informatica,la guerra chirurgica,le operazioni congiunte e le operazioni militari diverse dalla guerra(quali la guerra commerciale,quella finanziaria,il nuovo terrorismo,la guerra ecologica,la guerre psychologique,la guerra del diritto internazionale etc).
Integrazione.
Una tappa importante nella innovazione della strategia attuale e' il sorgere della integrazione attuata nella campagna congiunta che implica una estrema dilatazione del concetto di campo di battaglia .
Rivoluzione militare.
Che la innovazione tecnologica connoti in modo pregnante la rivoluzione militare e' un dato di fatto;tuttavia costituisce un grave errore concettuale identificare totalmente la la rivoluzione militare con la innovazione tecnologica
.
Il concetto di sicurezza.
Se numerosi sono stati i mutamenti nel contesto della guerra attuale altrettanto profondo e' il mutamento avvenuto nel concetto di sicurezza che investe non solo la dimensione territoriale ma quella economica e culturale.
Simultaneita'.
Proprio grazie alla innovazione tecnologica e' possibile attuare scelte militari offensive simultaneamente in campi di battaglia lontani geograficamente.
Assenza di coordinamento.
Data la pluridimensionalita' della minaccia la unificazione del comando diventa una scelta essenziale.
Aggregazione.
Una delle caratteristiche che ha permesso profonde innovazioni strategiche e' stata la capacita' di sceglire quali aggregazioni o combinazioni attuare tra diversi ambiti nel contesto militare.A tale proposito e' opportuno individuare le principali combinazioni strategiche della nuova concezione della guerra: aggregazione di attori diversi(statali,nazionali,sovranazionali,non statali),aggregazione di ambiti(militari,economici,culturali,diplomatici),aggregazione di livelli(politico strategico,strategico vero e proprio,strategico-tattico e tattico).
Tipologie
Schematicamente poteremmo individuare nella guerra atomica,in quella convenzionale,in quella elettronica,in quella chimico-batteriologica,nella guerriglia e nel terrorismo forme di guerra specificatamente militare;al contrario la guerra mediatica ,la guerra ideologica potremmo includerle nelle guerre non militari.Infine la guerra psicologica,la deterrenza potremmo farle rientrare nelle guerre trans militari.La combinazione di tutte queste tipologie puo' determinare cambiamenti rivoluzionari sotto il profilo strategico.
Regole.
Che esistano alcune evidenti ricorrenze nelle guerre e' cosa che non puo' destare sorpresa.Vediamone alcune:1)evitare attacchi frontali smussando l'impeto del nemico;2)colpire obiettivi secondari;3)sapere selezionare le armi da usare;4)saper scegliere il momento opportuno per attaccare;5) distribuire le forze in modo diseguale allo scopo di cogliere di sorpresa il nemico;
6)individuare le direttirci dominanti(i mezzi dominanti da usare,gli spazi e i tempi entro i quali dispiegare la propria azione offensiva e/o difensiva,lo scopo principale dell'azione bellica e infine la scelta del contesto -militare o meno-entro il quale agire).Naturalmente la dimensione del caso-intrinseco alla dimensione fallibile della azione umana- aleggia come uno spettro permanente sul campo di battaglia rendendo l'esito spesso imprevedibile.
Principi(provvisori).
Quali devono essere le principali caratteristiche della nuova guerra?La pluridimensionalita'(ambiti vari e sovrapponibili),coordinamento della pluridimensionalita',simultaneita' dell'azione,scelta di obiettivi circoscritti,massimizzazione dei mezzi da usare,asimmetria(attraverso la guerriglia o il terrorismo), identificazione dello scopo, razionalizzazione delle risorse,controllo e modifica della pianificazione attuata.
Elementi di strategia comparata secondo Handel Michael
Guerra e politica.
Quanto strettamente legate siano guerra e politica lo si evince anche dalla constatazione che non sempre una vittoria militare equivale ad una vittoria politica.
Protarsi delle guerre.
Conflitti troppo lunghi necessitano di una ampio e costante sostegno da parte della societa' civile e di una classe dirigente coesa .Superfluo osservare come entrambe siano difficilmente conseguibili .Propria per questa ragione i conflitti devono giungere a risultati rilevanti in un breve lasso di tempo.Ebbene il sostegno della societa' civile puo' essre ottenuto-come sottolineava Jomini-da fattori religiosi o politici.
Regole.
Il coinvolgimento in un conflitto militare deve comportare da parte dello stato il rispetto di poche ma essenziali regole:1)la direttrice politico-strategica deve essere definita in modo chiaro e flessibile;2)la direttrice deve poter essere cambiata per essere adeguata alle nuove esigenze;3)la ricerca e il conseguimento-via guerra psicologica-del sostegno della societa' civile sono traguardi che il decisore politico non puo' ignorare.
Tecnologia.
Che la innovazione tecnologica sia rilevante e' indubbio soprattutto perche' agevola il conseguimento della vittoria.Tuttavia da sola non e' in gradi di conseguire l'importante traguardo della sconfitta dell'avversario.
Natura della guerra.
Lo stratega deve essere in grado di individuare rapidamente la tipologia di guerra che intende intraprendere.
Morale.
Lo studio della costellazione di valori che ispirano la prassi del combattente e' di rilevante importanza.
Concertazione.
Da sola la vittoria militare non consente il conseguimento di risultati politici se questa non viene abbinata ad una oculata opera di concertazione diplomatica e politica.
Natura della guerra.
La comprensione della guerra deve partire dall'assunto che questa costituisce un composto dinamico in cui arte e scienza si intrecciano.Proprio per questo pretendere di razzionalizzarla interamente puo' comportare esiti nefasti.L'intervento del caso,le diverse capacita' degli stateghi possono determinare contrasti ampi tra la teoria e la pratica.
Comprendere e vincere
Astrattamente parlando e' possibile individuare un insieme di regole che razionalizzino la prassi militare.Una accurata indagine sommata ad uno studio ampio e analitico della storia militare sono certo tappe rilevanti per uno stratega.Ma ottenere la vittoria sul campo di battaglia implica l'intervento di elementi imponderabili e dipende dalle capacita' di applicare quanto imparato o di rompere con tradizioni consolidate da generazioni.
Diplomazia offensiva.
Spesso e' possibile conseguire una importante vittoria in modo preventivo servendosi cioe' della diplomazia per spezzare le alleanze dei propri nemici.
Ridefinire il concetto di strategia.
Se la definizione di Clausewitz della strategia e' troppo ristretta all'ambito militare in senso classico e quella di Jomini investe la dimensione operativa,l'accezione di Sun Tzu abbraccia una pluralita' di dimensioni:da quella militare in senso stretto a quella diplomatica e logistica presupponendo la capacita'-da parte dello stratega- di attuare un coordinamento efficace .Propria questa sua ampiezza semantica,consente allo stratega cinese una profondita' maggiore rispetto a Clausewitz o a Jomini.
Differenti centri di gravita'.
Non sempre il centro di gravita' puo' essere identificato con l'insieme delle forze avversarie, con la presa di possesso della capitale del nemico o con la eliminazione o cattura del leader delle forze avversarie ;infatti e' possibile ampliare tale concetto anche alla dimensione politico diplomatica in un'ottica preventiva ed estenderlo alla societa' civile attuando una efficacia guerra psicologica.In definitiva, il centro di gravita' puo' investire sia la dimensione politico strategica che quella operativa,puo' implicare la necessita' della escalation e quindi della superiorita' numerica o al contrario puo' comportare l'enfasi sulle manovre diversive e/o sulla strategia indiretta.
Guerra e politica(2)
Che la dimensione politica sia costitutiva della guerra e' una acquisizione oramai assodata grazie all'opera di Clausewitz e Sun Tzu.Tuttavia esigenze operative possono richiedere profonde modifiche nella direttrice politica.Ebbene nel contesto della letteratura tradizionale la identificazione del decisore politico con quello militare consentiva una rapida soluzione;accanto a questa indicazione la letteratura tradizionale indica un'altra opzione in base alla quale una volta avviata l'offensiva la grammatica bellica fosse dettata unicamente dallo stratega escludendo il leader politico (come-p.e.- indicato da Jomini).Ad ogni modo,la peggiore situazione possibile e' il verificarsi di continui attriti tra il decisore politico e quello militare.Proprio per evitare una eventualita' cosi' nefasta sia Clausewitz che Sun Tzu auspicavano una elevata preparazione militare da parte del decisore politico che allo stato attuale e' semplicemente illusoria.
La dimensione razionale della guerra.Esistono alcune semplici ma essenziali costanti nel contesto della teoria della guerra:la misura dello spazio,la valutazione della quantita' di mezzi da impiegare,la probabilita' della vittoria,la chiarezza nel definire gli obiettivi,l'equipollenza tra lo scopo militare e quello politico, la proporzionalita' tra il dispendio di forze coinvolte e lo scopo che ci si prefigge di conseguire.Tuttavia i classici del pensiero strategico erano altresi' consapevoli della dimensione bifronte della guerra:accanto all'aspetto razionale esiste infatti anche un livello irrazionale che puo' essere determinato di volta in volta dal caso,da errate valutazioni di intelligence etc.
Popolo in armi.
La coesione della societa' civile contro i sopprusi del vincitore puo' essere tale da ribaltare una vittoria militare conseguita rapidamente soprattutto quando il controllo del mare o dell'entroterra e' saldamente in mano ad una minoranza politicamente e militarmente attiva .Non a caso la pericolosita' della guerriglia fu ampiamente sottolineata gia' da Clausewitz e Jomini che -pur con enfasi differente-individuarono un insieme di caratteristiche decisive per portare a buon fine la guerriglia:la guerra deve essere condotta nell'entroterra del paese,deve essere prolungata allo scopo di logorare il nemico e il teatro delle operazioni deve essere il piu' ampio possibile.Tuttavia,sotto il profilo storico Jomini e' stato in grado di comprendere chiaramente come la guerriglia non rappresentasse solo uno strumento ausiliario rispetto alla guerra convenzionale ma costituisse una valida alternativa alla guerra tradizionale.
Intelligence.
Contrariamente a Clausewitz il ruolo della intelligence-pur con una accentuazione differente-e' stato corretttamente evidenziato sia da Jomini che da Sun Tzu.Per lo stratega cinese la omnidimensionalita' della intelligence e' richiesta per saper portare a termine una offensiva di rilievo, per Jomini il suo ruolo sara' particolarmente rilevante nel contesto strategico e operativo.L'importanza delle fonti della intelligence-nel contesto della riflessione strategica tradizionale-e' sottolineata sia da Sun Tzu che da Jomini e viene individuata ora negli agenti operativi,nei prigionieri di guerra,nelle ricognizioni e nella analisi delle fonti aperte.
Il comandante.
Se la esperienza e la capacita' del comandante sono requisiti indispensabili per la buona riuscita di una azione offensiva,anche la coesione e la preparazione dello stato maggiore o consiglio di guerra riveste un ruolo decisivo soprattutto a livello strategico.Quanto alle sue caratteristiche psicologiche queste possono agevolmente essere riassunte nel modo seguente:fermezza,equilibrio,coraggio,percezione chiara degli obiettivi,rapido colpo d'occhio,sangue freddo,flessibilita' tattica adeguate alle diverse e mutevoli circostanze.Naturalmente anche in questo ambito le differenze in letteratura non mancano sopratutto in relazione alla dose di rischio:da un lato vi sono autori che pongono l'enfasi sulla opportunita' di ottenere il massimo guadagno con il minimo rischio;altri al contrario-si pensi a Clausewitz-avendo evidenziato l'importanza della escalation non possono esimersi dall'esaltare la necessita' che il comandante sappia correre rischi elevati pur di ottenere vantaggi elevati.
BIBLIOGRAFIA
MICHAEL HANDEL,CLASSICAL STARTEGIC THOUGHT,HARDCOVER,2000
QIAO LIANG-WANG XIANGSUI,GUERRA SENZA LIMITI,EDITORE LEG,2001
lunedì 26 maggio 2008
intelligence e strategia
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